Storia

Aspes! Questo nome ha rappresentato il sogno di tutti i ragazzi degli anni ’70, quando il possesso di un ciclomotore o di una 125cc significava per le giovani generazioni che si affacciavano alla vita indipendenza e libertà di movimento. Per questo ancora oggi ai sessantenni che sentono il nome Aspes si illuminano gli occhi !


Le origini della ditta Sorrentino e del marchio Aspes risalgono al 1955, quando ancora l’Italia stava lottando per uscire dal disastro della seconda guerra mondiale. In un piccolo stabilimento periferico di Gallarate, in provincia di Varese.

Per circa tredici anni l'azienda si dedica solo al settore ciclistico, cui poi inizia ad affiancare la produzione di ciclomotori utilitari equipaggiati con motori Minarelli.

Risalgono al 1969 le prime esperienze motociclistiche dell'Aspes. In quell'anno entra in produzione il "Cross Special '69 ", un ciclomotore che segna l'inizio di una moda: quella dei "cinquantini" da fuoristrada. Il "Cross Special '69 ", dotato di sovrastrutture in fibra di vetro, sarà il primo ciclomotore cross ad essere equipaggiato di serie con le famose, sospensioni teleidrauliche Ceriani e dei motori Minarelli CR e RG.

Nel novembre del 1971, l'Aspes presenta al Motosalone EICMA di Milano, accanto all'ormai già affermata gamma di ciclomotori, il prototipo di un suo 125 da fuoristrada contraddistinto da alcune soluzioni tecniche all’avanguardia. Il prototipo dell'Aspes 125 è equipaggiato con un motore Sachs, ma nella versione definitiva, che entra poi in produzione nel 1972 con il nome di "Apache", l'organo propulsore scelto è un Maico.

Verso la fine del 1972 l'Aspes decide di intensificare il suo sforzo industriale dedicandosi anche alla costruzione in proprio delle forcelle e dei motori. Per la produzione delle forcelle viene creato un apposito reparto all'interno dello stabilimento di Gallarate, mentre per la produzione dei motori si decide per la formazione di una nuova ditta, la ASCO, con stabilimento alla periferia di Pavia.

Nel 1974 iniziano le consegne dei primi 125, cross e regolarità, con motore Aspes; chiamate "Hopi", queste moto si mettono subito in bella evidenza nelle competizioni, tanto da essere soprannominate il “Tuttitalia che vince”: l'Aspes è infatti la prima moto da 125 cc. di completa progettazione e costruzione italiana ad opporsi validamente in campo agonistico alle realizzazioni straniere.

Nel 1976 l'Aspes allarga il suo campo d'azione anche al settore delle moto stradali, iniziando la produzione, inizialmente per il solo mercato francese con il marchio BMS in seguito per quello nazionale, del modello Juma 125, una motoleggera sportiva dalle brillanti prestazioni che invade con successo tutti i mercati Europei.

Lo stabilimento Moto Aspes a Gallarate si estende su di un'area di 6.500 mq., dei quali circa 4.000 coperti, ed offre lavoro a settanta persone che gli assicurano un potenziale produttivo annuo di circa 12.000 unità (3.500 ciclomotori automatici, 6.000 ciclomotori fuoristrada e 2.500 motocicli da 125 cc.) destinati non solo in Italia, ma anche ai mercati francese, statunitense, belga, olandese, inglese e svizzero.

Lo stabilimento della Moto Aspes è dotato di tre catene di montaggio: una per i ciclomotori automatici, una per i ciclomotori plurimarcia e la terza per le moto da 125 cc. Le moto da cross, sia da 50 sia da 125 cc., non vengono invece assemblate in catena, ma su banchi singoli al fine di poter garantire un montaggio il più accurato possibile. Il potenziale produttivo complessivo delle tre catene è di circa 90 unità girnaliere.

By Maurizio Mazzoni